Il Vincitore 2023 – Thomas Rossetti

Alla vigilia delle feste di Natale abbiamo voluto raggiungere in videochiamata Thomas Rossetti, il giovane corridore trentino vincitore dell’ultima edizione del Gran Premio del Perdono: è stata una bella chiacchierata, occasione per conoscere meglio la sua realtà e scambiarci un reciproco in bocca al lupo. Nel mezzo dell’intervista abbiamo anche trovato una passione comune tra Thomas e l’organizzatore… con enorme piacere la condividiamo con tutti i nostri amici e lettori. 

Apriamo le danze chiedendo a Thomas come è iniziata la sua passione per il ciclismo e come sono stati i primi anni della sua carriera.

Nel mio paese natale, Roncone (nelle Valli Giudicarie Trentine), c’era una squadra di giovanissimi, la Amici del Pedale, nella quale militava mia sorella e dopo poco tempo l’ho raggiunta.
Ho gareggiato come esordiente ed allievo nella Grafiche Zorzi a Storo e ho fatto gli Juniores con la ciclistica Dro e ora passerò alla General Store. Tra Gennaio e Febbraio sarò in ritiro con la mia nuova squadra in Spagna.

Nuova categoria… cambia tutto? Cosa ti aspetti?

Intanto devo finire la scuola… c’è la maturità. Il primo anno, come dicono tutti, è volto all’aiutare i compagni, al fare esperienza. Dal secondo anno in poi si spera bene… l’obbiettivo, o meglio, il sogno nel cassetto è raggiungere il professionismo.

Impresa non facile, ma le basi ci sono: basta ricordare come l’anno scorso ti sei presentato sul rettilineo d’arrivo: da solo e a braccia alzate. Che tipo di corridore è Thomas? Come ti definiresti tecnicamente?

Solitamente vado bene sul passo. L’anno scorso ho cercato di aumentare le capacità in volata. Quindi mi definirei un passista-veloce. Me la cavo anche nelle volate di gruppo ma non sono un velocista puro.

E qual è il ciclista a cui ti ispiri?

Beh, Mathieu [Van Der Poel, ndr]. Sì, mi piace come guida la bici, è un bel personaggio.

Parlando della gara dell’anno scorso… dato che l’hai vinta, immaginiamo ti sia piaciuta. Cosa ci puoi dire sul percorso?

Mi è piaciuto molto il circuito cittadino, un vero spettacolo. La parte in linea mi è sembrata tutta uguale. I due giri con la salita mi sono piaciuti molto perché si è fatta tanta selezione. Quest’anno mi sembra di aver capito che si faranno tre giri “alti”, giusto?

Si, dovrebbero diventare tre e c’è in ballo l’inserimento di una nuova salita. Non abbiamo ancora le conferme definitive sul percorso ma sarà sicuramente più selettivo. Qual è stato il momento decisivo della corsa dell’anno scorso?

Con un terzo giro si farà ancora più differenza. A vedere il circuito pensavo in un arrivo in volata, invece è andata diversamente. Quando sono partito per andare in fuga non pensavo potessimo arrivare, invece è andata bene ed ho pure resistito nei chilometri finali. Siamo rimasti in due all’ultimo km e ho attaccato all’ultima curva perché avevo notato che riuscivo a farla più forte del mio compagno di fuga e così ci ho provato e mi è andata bene.

La fortuna aiuta gli audaci… Che consiglio daresti a chi affronterà la gara quest’anno?

Essenzialmente di rimanere coperto fino alle salite e poi provare a fare selezione quando la strada inizia a salire così da creare un gruppetto di una ventina che poi si giocherà la corsa in una volata a ranghi ristretti.

Vedremo come andrà, la gara inoltre diventerà internazionale quindi ci saranno tanti nuovi nomi e scenari che potranno affermarsi.

Intanto si collega da Sidney Tommaso Marini il presidente del comitato organizzatore che ringrazia Thomas per aver accettato l’invito e gli fa un in bocca al lupo per la nuova stagione che sta iniziando, chiedendogli inoltre se avesse già iniziato la preparazione.

Riprendiamo con un ritiro a Bardolino (sponda Veronese del Lago di Garda) dal 26 dicembre all’8 gennaio.

Perdiamo un momento la connessione con Thomas a causa di un blackout della sua linea. Ritorna il collegamento… E Tommaso riprende la voce:
C’è stato un temporale? Sei in Trentino?

No, magari han collegato qualcos’altro alla rete di casa ed è saltata un po’. Si, abito a 900 metri di altitudine.

Che bello. Fa caldo vero? Perché prima di partire per l’Australia sono andato a sciare in Svizzera e ho visto che si è sciolta quasi tutta la neve.

Anche oggi ero su a Campiglio che c’era la 3-Tre, è andata via quasi tutta. C’è sulle piste perché le mantengono in perfette condizioni ma nei boschi è andata via quasi tutta.

Che bello. Tu scii anche quindi?

Si, lo faccio molto in questo periodo. Da quest’anno inoltre mi sto cimentando a fare sci d’alpinismo con le pelli.

Bellissimo… anch’io ho sciato salendo con le pelli. Davvero una bella esperienza. Non salirò alla tua velocità… (Tommaso ride) però ci si prova. Oltre che corridore, pure sciatore alpinista… Tanta roba Thomas!

Io ho iniziato quest’anno perché ad Ottobre sono stato investito da una macchina in allenamento. Ho subito un taglio di 7cm nel muscolo del femore. Come riabilitazione e come ripresa dei volumi allenanti, dato che in palestra facevo fatica, ho iniziato a praticare questa disciplina che ha avuto effetti simili, è sicuramente un buon metodo alternativo.

Come ti stai trovando con la nuova squadra?

All’inizio avevo paura di rimanere indietro con la preparazione per via di questo incidente. Però mi han fatto subito capire che erano presenti facendomi seguire dal medico di squadra. Questa cosa è stata molto importante e ha segnalato la loro serietà e disponibilità. Anche con i compagni di squadra mi trovo bene, è un bell’ambiente.

Per affrontare gli allenamenti come ti organizzi? Vivi a casa tua immaginiamo.

Sì abbiamo la casetta a Domegliara che possiamo utilizzare quando vogliamo. Durante la settimana, visto che studio, mi alleno qua a casa mia. E dopo invece i ritiri organizzati dalla squadra li facciamo in hotel a Bardolino. E lì mi faccio fare la giustifica della scuola, visto che sono studente atleta, e vado giù. Ad esempio, a dicembre siamo andati giù tutti i fine settimana per allenarci insieme.

Mi ha fatto piacere conoscerti e mi spiace non poterti stringere la mano. Abbiamo rimesso in piedi questa corsa dopo 23 anni che non si faceva più. Quest’anno sarà internazionale, quindi abbiamo già degli accrediti importanti anche dalla nazionale del Messico, ci sono atleti da tutta Europa. E quindi dai, mi piace aver conosciuto comunque il corridore che ha vinto in qualche modo la prima ri-edizione del Gran Premio del Perdono. Quindi grazie per la tua disponibilità e mi auguro di poterti vedere e sentire presto da qualche parte in televisione o dal vivo.

Intervista condotta da Diana Locatelli, con la presenza del presidente del comitato organizzatore Tommaso Marini.

Scritto da Giovanni Pedretti.

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